10.06.2016
Edizione numero diciotto del Dromos Festival sotto "Il segno di Eva": un fitto cartellone di concerti, ma anche mostre, incontri e proiezioni dal primo al 15 agosto a Oristano e altri centri della provincia. Tra i protagonisti Sarah Jane Morris, Lisa Simone, Kristin Asbjørnsen, Simona Molinari, Sarah Mc Kenzie, Elina Duni, Yilian Cañizares, Elena Ledda, Monica Demuru, Rossella Faa, la scrittrice Michela Murgia, i Songhoy Blues, Pat Thomas e Tony Allen.
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Diciotto candeline per Dromos: dal primo al 15 agosto ritorna il festival organizzato dall'omonima associazione culturale nell'Oristanese, uno degli appuntamenti di primo piano dell'estate musicale in Sardegna. Il titolo "Il segno di Eva" suggerisce che questa edizione 2016, getterà uno sguardo sull'universo femminile e il suo contributo al mondo dell'arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com'è tradizione del festival, alle arti visive e ad altri linguaggi. Sarà dunque "un festival contrappuntato da quel 'segno disubbidiente' che anche nell'arte ha saputo imporsi e distinguersi nonostante un generale ostracismo che nei secoli, e talvolta ancor oggi, hanno subito le donne/artiste, oggettivamente meno presenti sul mercato, nei musei, nelle collezioni, nelle biennali d'arte e nei festival musicali", come sottolinea nelle sue note di presentazione Ivo Serafino Fenu, curatore della sezione di Dromos dedicata alle arti visive, citando un aforisma di Oriana Fallaci: "Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza".
Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, Dromos andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali di vari centri dell'Oristanese: Cabras, Mogoro, Villa Verde, San Vero Milis, Baratili San Pietro, Riola Sardo, Morgongiori, Neoneli, Bauladu, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues, quasi un "festival nel festival" (dal 13 al 15 agosto). Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo "circuito" e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell'interno, con l'obiettivo di arricchirne l'offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, il festival contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.
In cartellone, anche quest'anno, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. In un'edizione nel "segno di Eva", tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala.Ni, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbjørnsen, l'aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l'australiana Sarah Mc Kenzie, voce e pianoforte, la violinista e cantante Yilian Cañizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d'adozione anche per l'albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, la scrittrice Michela Murgia. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni dell'americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas e il batterista nigeriano Tony Allen.
Dromos diventa dunque maggiorenne con un cartellone, ancora una volta, ampio e variegato; un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), dei Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, della Fondazione di Sardegna, e con la collaborazione dell'associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell'Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l'Autonomia PLUS Oristano - Asl 5, dell'associazione La Volantina, dell'O.S.V.I.C., dell'associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell'Associazione Lost in Translation, dell'Agenzia di sviluppo locale Due Giare e di Myland cicloturismo in Marmilla.
La diciottesima edizione di Dromos apre dunque i battenti lunedì primo agosto. Dopo l'inaugurazione, alle 19,30 a Oristano, delle due mostre - "Il segno di Eva", di Paola Moretti,
e "Di madre in madre", di Anna Marceddu - allestite alla Pinacoteca Carlo Contini, il versante musicale del festival prende il via alle 21,30 alla Cantina Contini di Cabras con la prima della lunga serie di artiste in cartellone: Ala.Ni. Dotata di una vocalità blues che ricorda gli anni quaranta, ma al servizio di brani che suonano completamente attuali, la cantante londinese arriva in Sardegna fresca reduce dal suo album di debutto, "You & I", nei negozi dallo scorso 3 giugno: dodici ballad intimiste che seducono con grazia. A seguire, mumucs, ovvero la "traversata in solitaria" che la cantante oristanese Marta Loddo porta avanti da quattro anni: un percorso attraverso il pop, il rock e l'improvvisazione, tra cover e composizioni originali, pensato per voce e loop station.
Martedì 2 agosto Dromos fa tappa a Bauladu, al Parco di San Lorenzo (ore 22.30), con un progetto originale (in coproduzione con il festival Abbabula delle Ragazze Terribili) ispirato al tema di questa edizione: "Disubbidienti". Un progetto basato su una selezione di testi di grandi scrittrici e poetesse - Wislawa Szymborska, Alda Merini e Marguerite Yourcenar, tra le altre – affidate all'interpretazione delle cantanti Elena Ledda e Simonetta Soro, e dell'attrice e regista Chiara Murru. Scelta dei testi e drammaturgia sono di Alessandro Melis (l’attore e scrittore riproporrà tutte le sere del festival il suo "Dromodiario", quest’anno denominato “lunario della disubbidienza”: una galleria di ritratti di donne disubbidienti in letteratura). Firma le musiche Arrogalla, progetto dub del compositore elettronico e live performer Francesco Medda che trae ispirazione dalle tradizioni della Sardegna e dai suoi ambienti e paesaggi. Apertura di serata, alle 21.30, con la scrittrice Michela Murgia, in scena nella lettura di un suo testo originale sulla disubbidienza femminile.
Il pubblico di Dromos ritroverà alcune delle protagoniste di "Disubbidienti" in un'altra produzione originale del festival in programma la sera dopo (mercoledì 3) a Oristano. "Lux feminae", questo il titolo, vedrà infatti sul palco di Piazza Cattedrale (ore 21.30) ancora Elena Ledda e Simonetta Soro, stavolta in compagnia di altre tre colleghe d'arte: Valentina Casula, Monica Demuru e Rossella Faa. Cinque illustri cantanti sarde, dunque, che porteranno in dote, ognuna, una serie di brani accompagnate da uno strumentista di riferimento e affiancate, qui e là, dal quartetto del compositore, mandolista e polistrumentista cagliaritano Mauro Palmas, con Marcello Peghin alla chitarra, Silvano Lobina al basso e Andrea Ruggeri alla batteria. La serata ha uno scopo benefico: l’intero incasso del concerto sarà, infatti, devoluto alla Caritas per il suo impegno a favore dei più deboli.
Tappa a San Vero Milis, giovedì 4 agosto, dove tiene banco, al Giardino del Museo archeologico (ore 21.30), Yilian Cañizares, violinista e cantante (ma anche compositrice e arrangiatrice) cubana, trapiantata in Svizzera, capace di passare con disinvoltura da reminiscenze classiche al jazz, ai ritmi della sua isola natia.
In terra d'Elvezia è di casa anche la protagonista della serata di venerdì 5 (ore 21.30) nel bosco di Mitza Margiani, nei pressi di Villa Verde, la cantante Elina Duni, con la sua originale interpretazione in chiave jazz dei canti tradizionali della sua terra d'origine, l'Albania.
Suoni e ritmi di altre terre, sabato 6 a Baratili San Pietro (dalle 21.30 al Parco Comunale) con la band di Tony Allen; già compagno d'avventura per una quindicina d'anni (fino al 1978) di Fela Kuti, con cui ha contribuito a creare l'afrobeat, il batterista nigeriano, classe 1944, è stato poi artefice di una ricerca ininterrotta tra quelle sonorità originali e altri stili che spaziano dal dub allo "space jazz" ma anche al pop internazionale. Con lui e la sua band anche Audrey Gbaguidi, cantante nata in Francia da genitori del Togo e del Benin, già al lavoro con Tony Allen per diversi anni.
Doppia tappa, domenica 7 agosto, in altrettante località del "circuito" Dromos. A Morgongiori, alle 19,30, tengono banco nel centro storico gli ottoni della No BS! Brass Band, trascinante formazione di base a Richmond, in Virginia, che abbraccia il suono di New Orleans con il suo energico funk, aggiungendo elementi di James Brown, John Coltrane, Michael Jackson e dei Led Zeppelin.
Due voci femminili al centro invece della serata in programma al Parco dei Suoni nei pressi di Riola Sardo: uno dei due appuntamenti proposti da Dromos nel cartellone di "Musica nella terra dei giganti", la stagione musicale firmata dalla Rete dei Festival (European Jazz Expo,
Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula e, appunto Dromos). Apre (alle 20.30) Lisa Simone, la cantante e attrice americana (ma da qualche anno di casa in Francia), figlia della grande Nina Simone. Il suo percorso artistico ha preso il volo dai palchi dei musical di Broadway dove si è messa in luce in ruoli sempre più importanti (fino a vincere il National Broadway Theatre Award come migliore attrice in un musical), per proseguire fuori dagli Stati Uniti in tour internazionali di progetti come le Daughters of Soul (con Lalah Hathaway, Nona Hendryx, Indira Khan, tra le altre star), e Sing the Truth (con Dianne Reeves, Angélique Kidjo, Lizz Wright) e concentrarsi quindi sull'attività solistica testimoniata dagli album "All Is Well" (del 2014) e "My World" (uscito lo scorso marzo).
Al centro del secondo set Kristin Asbjørnsen, tra i nomi di spicco della vivacissima scena musicale norvegese. Con la sua voce unica e intensa e la sua musica ricca di contrasti e dinamiche, ora grintosa ora malinconica e carica di soul, che rivela la sua passione per lo spiritual afroamericano, negli ultimi dieci anni la cantante ha consolidato un crescente consenso tra pubblico e critica attraverso dischi come "The night shines like the day", "Wayfaring stranger – a spiritual songbook" e l'ultimo "I'll meet you in the morning" (2013) che presta il titolo al suo concerto in terra sarda.
A completare il programma della serata, raccolta sotto il titolo "Nel segno di Eva. Musae tra Venere e Bacco", un dj set e una performance di mumucs (Marta Loddo).
Ed è ancora una cantante la protagonista del concerto di martedì 9 agosto nell'arena allestita nella magnifica cornice di Tharros, l'area archeologica fenicio-punica nei pressi di Cabras, secondo evento di Dromos nell'ambito di "Musica nella terra dei giganti": alle 21.30 riflettori puntati su Simona Molinari. Nota al grande pubblico per due partecipazioni al Festival di Sanremo (nel 2009 nella categoria Giovani con il brano Egocentrica e nel 2013 nella categoria Campioni in coppia con il jazzista newyorkese Peter Cincotti con il brano "La Felicità", Disco d'Oro nel 2014), l'artista napoletana di nascita e aquilana d'adozione conta collaborazioni con artisti del calibro di Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, tra gli altri, e apparizioni su palchi prestigiosi come il Blue Note di New York, il Teatro Estrada di Mosca, il Premio Tenco e Umbria Jazz. A Tharros si presenta con il progetto "Loving Ella", un viaggio narrativo in cui porta in scena le canzoni che hanno caratterizzato la carriera della cantante e alcuni aneddoti biografici della controversa vita privata della grande Ella Fitzgerald.
Jazz raffinato e swingante quello di Sarah McKenzie, in concerto mercoledì 10 (ore 21.30) nella Casa Cherchi a Neoneli. La giovane cantante e pianista australiana, vincitrice nel 2012 agli ARIA Awards (il corrispondente dei Grammy nel paese dei canguri) con l'album "Close Your Eyes", è già stata in tournée con musicisti come Michael Bublé, Chris Botti, John Patitucci, Enrico Rava, e ha avuto modo di esibirsi in luoghi iconici del jazz come Monterey, Juan-les-Pins, Perugia e Marciac. Pubblicato in Europa lo scorso settembre, "We Could Be Lovers", il suo album di debutto su Impulse!, che dà il titolo al suo concerto per Dromos, include brani originali accanto a classici di Cole Porter, George Gershwin, Henry Mancini, Duke Ellington e Jerome Kern.
Decisamente altre sonorità e atmosfere, la sera dopo (giovedì 11) a Mogoro, quando piazza del Carmine vibrerà (a partire dalle 21.30) ai ritmi in levare di Jah9, voce tra le più interessanti della scena "conscious reggae" attuale. Sostenuta da una notevole presenza vocale, una filosofia profondamente spirituale, e il suo stile "Jazz on Dub", la giovane artista giamaicana propone testi che mescolano giocosità e protesta, temi leggeri e consapevolezza, impregnati di messaggi di emancipazione che riflettono il suo impegno sociale. Questa estate, Jah9 presenta il suo nuovo album, "9", un lavoro molto profondo, in cui vengono sottolineate le sue qualità di autrice.
Da sabato 13 agosto, l'epicentro di Dromos si trasferisce per la sua ultima tranche a Nureci per la consueta tre giorni di Mamma Blues, in programma fino al 15 agosto nel suggestivo borgo dell'alta Marmilla: quasi un festival nel festival, quest'anno alla sua nona edizione. Apre la serie di concerti (sabato 13) la formazione maliana dei Songhoy Blues con la sua miscela di ipnotiche voci del deserto, suoni tradizionali e spavaldo rock-blues che ha conquistato il pubblico internazionale. Costretti a fuggire dal loro nativo nord del Mali, in seguito all'invasione jihadista nel 2012, i giovani musicisti della band si sono rifugiati nella capitale del paese, Bamako, dove hanno incontrato Damon Albarn che li ha invitati a partecipare all'album "Africa Express". Dopo un clamoroso successo alla Royal Albert Hall di Londra, dove hanno aperto il concerto dello stesso musicista inglese, è uscito il loro primo album "Music in Exile", che ha spalancato ai Songhoy Blues le porte dei più importanti festival dagli Usa all'Europa.
Si resta ancora idealmente sul lato occidentale del grande continente africano la sera dopo (domenica 14) con Pat Thomas & Kwashibu Area Band. "Golden Voice Of Africa" e "prima rock star" del Ghana, Pat Thomas è uno dei più grandi cantanti ghanesi di tutti i tempi, una delle figure centrali di quella generazione di musicisti che negli anni Sessanta e Settanta diedero nuova linfa all'highlife, il genere musicale nato in Ghana agli inizi degli anni Cinquanta, e caratterizzato dal connubio tra ritmi tradizionali, influssi caraibici e strumenti occidentali.
Il trittico di Mamma Blues si chiude "nel segno di Eva", la sera di ferragosto, con Sarah Jane Morris, una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra rispetto della tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, accostando ritmi jazz, blues, rock e africani. Classe 1959, la cantante inglese si è affermata nel corso del tempo in generi molto diversi tra loro, dal jazz al pop, dal rock al R&B, con la sua voce sensuale e sofisticata, graffiante e raffinata, dall'ampia estensione e dalla forte carica emotiva, che sa unire intensità e energia soul.
Ciascuna delle tre serate a Nureci, tutte con inizio alle 22 all'Arena Mamma Blues, è preceduta (alle 20 alla Corte Saba) da un incontro con i suoi protagonisti, e poi da un'anteprima musicale con un artista isolano. Sabato 13 sarà dunque la volta della giovane Irene Loche (classe 1992) chitarrista, cantante e compositrice con il suo progetto solista in cui si incrociano sonorità folk e soul. La sera dopo (domenica 14) spazio invece a Moses Concas, vincitore di Italia's Got Talent con la sua straordinaria combinazione di armonica a bocca e beatbox.
Immancabile come ogni anno la sezione del festival dedicata alle arti visive curata dal critico d'arte Ivo Serafino Fenu, con la funzione di rappresentare il tema portante dell'edizione in corso. Due gli allestimenti ospitati a Oristano alla Pinacoteca comunale Carlo Contini, che fanno da apri pista all'intero cartellone di Dromos, con il taglio del nastro in programma lunedì primo agosto (alle 19.30). Il compito di rappresentare l'omaggio che Dromos fa quest'anno alla creatività femminile è affidato alla scultrice algherese Paola Moretti e alla fotografa di Ittiri Anna Marceddu, autrice anche dello scatto scelto come immagine di questa diciottesima edizione del festival.
La prima presenta per la prima volta al pubblico "Il segno di Eva", un'installazione ironica, giocosa, irriverentemente pop, composta da variopinti oggetti in gomma piuma allusivi all'organo genitale femminile, nella quale "l'oscuro oggetto del desiderio" si fa luminoso, policromo e polimorfo, contaminativo, capace di fondere mondo animale e vegetale, naturale e artificiale, allo stesso tempo microbiotico e macroscopico.
La seconda propone "Di madre in madre", una galleria di immagini che catturano la trasmissione di pratiche e saperi appartenenti a un tempo ormai passato, ma che ancora sopravvive nella maestria di donne che hanno attraversato il '900. La mostra fotografica offre spunti di riflessione e coinvolge, in una sintesi narrativa, il grande pubblico isolano e mediterraneo che affonda le proprie radici nel culto della Dea Madre.
Collegata alle due mostre, realizzate in collaborazione con la Pinacoteca comunale Carlo Contini, è la conferenza "Nel segno di Eva. Per una storia dell'arte al femminile", in programma sempre nella struttura museale comunale di Oristano lunedì 8 agosto, con inizio alle 19: un percorso di riflessione attraverso una suggestiva carrellata di immagini, selezionate e commentate dal curatore della Pinacoteca comunale Ivo Serafino Fenu, in un mondo d'arte tutto al femminile, dal Paleolitico fino ai giorni nostri, per indagare se, in ambito artistico, sia mai esistito uno "specifico femminile". A seguire, alle 21.30, la visione del film "Vergine Giurata" (2015, 90'), programmato in collaborazione con il Cineforum Lost in Translation. Tratto dal romanzo omonimo di Elvira Dones, il lungometraggio della regista Laura Bispuri, interpretato da un'intensa Alba Rohrwacher, racconta del viaggio di una donna in cerca di una faticosa riappropriazione della sua identità di genere rinnegata.
Con una terza esposizione (in fase di ideazione) si rinnova la collaborazione tra il Centro per l'Autonomia PLUS Oristano - Asl 5 e il festival. Il luogo deputato ad ospitare la mostra (con inaugurazione mercoledì 3 agosto, alle 19.30) è ancora una volta il Centro di salute mentale di Oristano: un progetto questo caratterizzato dall’integrazione tra diverse forme di arte visiva con il coinvolgimento attivo degli utenti del centro di salute mentale.
Ultimo tassello della sezione extra musicale di Dromos è, ancora, all'insegna della settima arte, con un ciclo di proiezioni di cortometraggi – in calendario venerdì 12 agosto a San Vero Milis nel giardino del Museo Archeologico, alle 21.30 - a cura di un altro partner consolidato di Dromos: l'organismo di volontariato internazionale O.S.V.I.C.
Al ricco cartellone di concerti sono associati dei pacchetti turistici realizzati in collaborazione con l' associazione di promozione sociale tutta al femminile Mariposas de Sardinia e con il tour operator ViaggieMiraggi ONLUS. S'intitola "Speciale Dea Madre sulle note del Dromos Festival" l'itinerario di otto giorni, in programma dal 4 all' 11 agosto, che unisce la magia dei panorami estivi della Sardegna a diversi appuntamenti musicali della manifestazione. Un viaggio tra siti archeologici e percorsi naturalistici, a piedi e per mare, e ancora reading letterari, incontri di meditazione e yoga al tramonto, pranzi e cene a base di prodotti enogastronomici a kilometri zero. La otto giorni parte da Cagliari, dal Museo Archeologico Nazionale, raggiunge il parco del Monte Arci con meta il bosco di Mitza Mraxani, le pendici del Monte Majore, al confine settentrionale della Marmilla, le spiagge bianche dell'Area marina protetta del Sinis e l'isola di Malu Entu , comprende una visita alla Fiera dell'Artigianato Artistico e del Tappeto di Mogoro e al nuraghe Cuccurada, sito nella stesso centro dell'oristanese e i concerti di Yliane Canizares il 4 agosto a San Vero Milis, Elina Duni l'indomani (5 agosto) a Villa Verde, Tony Allen & Audrey Gbaguidi a Baratili San Pietro il 6 agosto, Lisa Simone e Kristin Asbjorsen il 7 agosto a Riola Sardo, Simona Molinari il 9 agosto a Cabras.
Le quote individuali per il pacchetto di otto giornate (rimodulabile su più o meno giorni) costano per gli adulti 585 euro (per gruppi di 4 persone), 560 euro (per gruppi dai 5 agli 8 componenti), 535 euro (per gruppi di 9 – 12 persone), per i bambini dai 4 ai 10 anni rispettivamente 290, 280 e 265 euro. La partecipazione di bambini con meno di 4 anni è gratuita. Per il termine e le modalità di iscrizione consultare la pagina www.viaggiemiraggi.org/come-viaggiamo. Per maggiori informazioni telefonare al numero 328 3840772 oppure scrivere una mail all'indirizzo viaggiemiraggisardegna@gmail.com.
Una seconda opzione di offerta turistica, valida in occasione di tutte le serate musicali in programma dal primo al 15 agosto, è data dallo sconto del 30% sul biglietto di un concerto a scelta con pernottamento in una delle seguenti strutture di Oristano: l' Hotel Mistral *** (in via Martiri di Belfiore, 2 – tel. 0783 212505) con un costo per la camera singola di 40 euro e per la doppia di 65 euro; l'Hotel Mistral2**** (in via XX Settembre, 34 - tel. 0783 210389) con camera singola a 55 euro e doppia a 85 euro; l'Hotel Mariano IV Palace Hotel**** (in piazza Mariano, 50 - tel. 0783 360101) con camera singola al prezzo di 60 euro e doppia al costo di 80 euro.
La maggior parte degli appuntamenti in calendario è a ingresso gratuito. Si paga il biglietto per il reading musicale "Disubbidienti" (5 euro) a Bauladu il 2 agosto, per la serata con il progetto musicale “Lux Feminae” il 3 agosto a Oristano (10 euro) e per i concerti di Yilian Cañizares (10 euro) il 4 agosto a San Vero Milis, di Toni Allen & Audrey Gbaguidi (10 euro) il 6 agosto a Baratili San Pietro, di Lisa Simone e Kristin Asbjorsen il 7 agosto a Riola Sardo e di Simona Molinari il 9 agosto a Cabras (15 euro), appuntamenti entrambi inseriti nel cartellone di "Musica nella terra dei giganti", iniziativa promossa dalla "Rete dei Festival" (European Jazz Expo, Dromos Festival, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula), di Jah9 l'11 agosto a Mogoro (10 euro).
Nella tre giorni di Mamma Blues a Nureci biglietti per i Songhoy Blues (il 13 agosto) a 10 euro, per Pat Thomas & Kwashibu Area Band (il 14 agosto) a 15 euro, per Sarah Jane Morris (il 15 agosto) a 10 euro. Abbonamenti per le tre serate di Mamma Blues a 25 euro.
Riduzioni del 30% per giovani sotto i 18 anni, per i possessori della Carta Giovani e per gli over 65. Ingresso gratuito per i bambini sotto i 10 anni. I biglietti si possono acquistare (con il pagamento dei diritti di prevendita oltre il prezzo dell'ingresso) nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.
facebook.com/dromosfestivalsardegna
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Per informazioni:
DROMOS - via Sebastiano Mele · 09170 ORISTANO
tel.: 0783 31 04 90
E-mail: dromos@dromosfestival.it
Website: www.dromosfestival.it
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