Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto.
(William Shakespeare)
Parole alla luna apre, per la prima volta, un luogo magico come le rovine di Tharros, illuminate dai raggi lunari, al teatro, con calendario in linea col tema portante del festival Dromos dedicato, appunto, alla Casta Diva. Saranno, allora, le parole tragiche, lontane e archetipe della Medea di Euripide recitate dagli studenti del Liceo De Castro. Quelle irriverenti, in bilico tra amore e ironia, di Daniele Monachella in Era l’Allodola? Saranno le parole scritte da Bepi Vigna nell’opera Dalla Luna ai Menhir della Compagnia teatrale Il Crogiuolo, con la parola che ci conduce in un breve viaggio all’inizio della storia, per raccontare la più grande rivoluzione del periodo Neolitico: l’invenzione del linguaggio e quindi del narrare. Tra ruderi, luna e mare, sarà bello naufragare in tante parole.
DALLA LUNA AI MENHIR è il titolo della produzione del Crogiuolo che verrà ospitata tra le rovine di Tharros nella rassegna teatrale Parole alla Luna. Il testo è di Bepi Vigna, con Rita Atzeri voce recitante, accompagnata dalle launeddas di Nicola Agus. Un breve viaggio all’inizio della storia, per raccontare la più grande rivoluzione del periodo Neolitico: l’invenzione del linguaggio e quindi del narrare. Il Neolitico è un periodo in cui l’umanità fa importanti passi avanti nella via del progresso: se prima ci si procurava da mangiare soltanto cacciando e raccogliendo i frutti e le radici, ora si inizia a praticare l’agricoltura e l’allevamento degli animali. Inoltre, si impara a lavorare l’argilla e a creare oggetti di ceramica. Non ci si veste più solo con pelli di animali, ma si impara a tessere il lino e altre fibre ricavate dalle piante. Nelle società matriarcali del Mediterraneo inizia l’avventura dell’umanità, ma presto la Dea lunare e i miti che ad essa si ricollegavano vengono sopraffatti dagli dei della guerra. I valori di un mondo al femminile cedono il passo al patriarcato. Tuttavia qualcosa di quell’ancestrale retaggio è ancora vivo. Un racconto del mondo primitivo in cui il magico e il fantastico erano una parte importante della realtà quotidiana; un percorso alle origini della civiltà, dalle dea madre ai menhir.
Data: 24 agosto 2019
Luogo: Area archeologica di Tharros - loc. San Giovanni di Sinis - marina di Cabras (OR)
Orario: ore 21.30
Costo: 3,50 euro
I biglietti potranno essere acquistati il giorno dello spettacolo presso la biglietteria dell'area archeologica
Testi: Bepi Vigna
Voce recitante: Rita Atzeri
Launeddas e strumenti: Nicola Agus
Produzione: Il crogiuolo