DromosFestival

MammaBlues

Da sette anni, la tre giorni conclusiva del festival Dromos, il Mammablues è anche la sua festa finale. La festa della gente unita dalla musica. Simbolo della musica generatrice, il blues reinterpreta la tradizione conducendola alla contemporaneità. Il Mammablues ripercorre questo significato, immaginato come simbolo dell’alchimia degli incontri generati dalla musica. Tra le vie di Nureci, accanto ai murales della vita contadina, vecchie radio trasmettono le note di New Orleans e Chicago, che si mescolano ai dialoghi nel dialetto del posto. Nelle antiche corti, che conservano gli oggetti di quella dura vita rustica ricordata sui muri, tra cavi, vecchi aratri, amplificatori e macine in pietra, gli artisti racconteranno storie di una musica che viene dall’Africa, generando un parallelismo tra diverse lotte, ma tutte per la dignità umana. Per le strade, in un alternarsi di processioni, a quella dell’Assunzione, nella luce del pomeriggio, segue la scalata verso l’arena consacrata al blues nella notte. La gente darà vita alle stradine del borgo storico tra piccoli e grandi concerti, da spettatori e da protagonisti nelle jam session perché Il blues è della strada ed è la musica che unisce la gente, abbatte le barriere e genera sempre una nuova festa.

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