Giardini dell’Eden, luoghi di delizie e di piacere, di conoscenza e, talvolta, di peccato, luoghi da rimpiangere e da evocare in una dimensione onirica, luoghi che rimandano ad antiche e lontane civiltà: dimora degli dei, prima patria degli uomini, orti delle Esperidi, paradisi terrestri ricchi di alberi e fiumi meravigliosi, miti che ricordano l’Eden biblico o che favoleggiano l'età dell'oro, regni felici di Crono e di Saturno. E allora, in quest’ottica, in una rilettura del mito nelle sue diverse implicazioni contemporanee, la XVI edizione del festival Dromos intende ricercare e valorizzare ciò che di tali paradisi perduti o, più spesso, dimenticati, è sopravvissuto nella cultura contemporanea che tali miti trasforma, tradisce, rielabora e restituisce in chiave pop, in una dimensione ironica e sopra le righe e in un percorso musicale come sempre intrigante e meticcio. A dar concretezza visiva a questo caleidoscopico mondo in bilico tra realtà e utopia, saranno due mostre ospitate presso la Pinacoteca comunale “Carlo Contini” di Oristano: le immagini del fotografo francese Eric Bouvet, appartenenti al progetto Peace/Rainbow Family, che documentano la vita di alcune “famiglie arcobaleno”, idealiste, pacifiste, hippy del XXI secolo, riunitesi nella foresta brasiliana per fuggire dalla società dei consumi e dalla corsa al profitto, in un sentimento panico verso la natura finalizzato alla riconquista di un’innocenza e di una pace anch’esse perdute; le pitture dell’artista sassarese Pastorello, coi suoi paesaggi, anch’essi, a loro modo “paradisi”, seppur spiazzanti e che descrivono un “altrove” ora mitico, ora apparentemente naturale, spesso sintetico e futuribile o acido e perturbante, luoghi abitati non più da progenitori quanto, semmai, da post-genitori alieni e, insieme, alienati. Al contempo, parallela a questa lettura in apparenza irriverente, a supporto di una colonna sonora in linea col tema, tentatrice e seducente con i suoi frutti proibiti, non mancheranno approfondimenti e dibattiti inerenti la perdita o il depauperamento di quei paradisi naturali, mentali o artificiali in collaborazione con l’O.S.V.I.C., un organismo di volontariato internazionale sempre in prima linea sui temi dello sviluppo sostenibile, della sovranità alimentare, della cooperazione e del turismo sostenibile. Non è un caso, dunque, che il festival Dromos è stato, quest’anno, parte attiva del grande evento culturale e musicale di Sardegna chi_ama del 31 maggio, destinato alla raccolta di fondi in favore delle sessantuno scuole danneggiate dall'alluvione che ha devastato l’Isola lo scorso novembre, con la sua scia di vittime e il pesantissimo bilancio in termini di danni materiali, ambientali ed economici. Insomma, un percorso culturale stimolante e vitale, con la consapevolezza che ciascuno di noi è artefice primario nella costruzione del suo inferno o, piuttosto, del suo Eden.
Ivo Serafino Fenu
Immagine del festival: Eric Bouvet "Peace, rainbow family", 2012