DromosFestival

SCENOGRAFIA

Già nella precedente edizione, Il Segno di Eva, Dromos Festival si era avvalso, per enfatizzare e personalizzare i suoi concerti, della collaborazione dello scenografo Mattia Enna che, per l’occasione, rilesse in chiave plastica e geometrica, rendendole modulari  e adattabili ad ogni location, le rose  dell’architetto scozzese Charles Rennie Mackintosh, il maggior esponente dell’Art Nouveau del Regno Unito. Anche quest’anno i più importanti eventi del festival proporranno un dialogo serrato e avvincente tra gli spazi sempre diversi e tutti di qualità con gli apparati scenografici di Mattia Enna che, per l’occasione, e non poteva essere altrimenti, proporrà una reinterpretazione, con elementi minimali dal forte impatto visivo, delle prigioni fantastiche, inquietanti e claustrofobiche, descritte nelle incisioni di Giovanni Battista Piranesi e i labirinti di Maurits Cornelius Escher, fallaci e perturbanti, spiazzanti giochi percettivi che denunciano il crollo della ragione e i rischi connessi a un giudizio o a un pregiudizio solo percettivo.

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Piranesi
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