DromosFestival

Epistolario delle evasioni

di Alessandro Melis
 
Una minuta antologia di scrittori e scrittrici, una raccolta di voci, tenute insieme dalla necessità della libertà. Una lettera, un frammento, una manciata di parole, pronunciate in pochi attimi ogni sera, prima dei concerti.
Una ricerca di leggerezze nel buio, una collezione di voli, una possibilità di fughe. Lettere vere o immaginarie (esiste davvero questo confine?) per rompere ogni giorno le sbarre delle nostre infinite [PRIGIONI].

Le foto che accompagnano l'epistolario sono tratte da "la costruzione dell'abbandono", un progetto fotografico di esplorazione urbana in edifici abbandonati, cominciato nel giugno 2008. Sono luoghi che l’uomo ha costruito per il lavoro, il buon tempo, il dolore, la costrizione, la malattia: insomma la vita. Da questi luoghi pericolanti, l'uomo ad un certo punto è fuggito via, è evaso: ha lasciato che il tempo, questo instancabile fuggitivo, si riprendesse lo spazio, che sempre è suo.
 
 

[Mogoro 30.07.2017] #prologo

Lettera di un prigioniero ignoto a sua madre dove si spiega come ci si salva dalle prigioni, raccontando
31/07/2017

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