DromosFestival

COMUNICATO STAMPA 12.08.2018

12.08.2018

Ai nastri di partenza l'undicesima edizione di Mamma Blues, il “festival nel festival” di Dromos in scena fino al 15 agosto a Nureci (OR). Protagonisti delle tre serate in programma all'Arena Mamma Blues il camerunese Roland Tchakountè, la norvegese Kristin Asbjørnsen e la formazione di Seun Kuti & Egypt 80.

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Il viaggio di Dromos, il festival itinerante che fino a mercoledì vive la sua ventesima edizione tra Oristano e altri suoi undici comuni, pianta le tende a Nureci per l'atteso appuntamento con il Mamma Blues, il “festival nel festival” (che quest'anno spegne undici candeline), costola della rassegna dedicata alla musica del diavolo e alle sue contaminazioni che chiude in bellezza l'intero festival, quest'anno dedicato alla “Dromos Revolution” in omaggio al cinquantenario del ‘68. Protagonisti del trittico di serate all'Arena Mamma Blues, nel piccolo borgo dell'oristanese, il camerunese Roland Tchakounté (lunedì 13 agosto), la norvegese Kristin Asbjørnsen (martedì 14 agosto) e la formazione del nigeriano Seun Kuti & Egypt 80 (mercoledì 15 agosto). Ad affiancare gli artisti internazionali nei momenti di apertura ai concerti e nello spazio dopo festival (nei Giardini del Sottomonte), come consuetudine, ci saranno alcuni tra i migliori musicisti del blues made in Sardinia, quest'anno rappresentati dai progetti Don Leone, Bob Forte trio, Malignis Cauponibus e South Sardinian Scum.

 

Il compito di aprire la infuocata tre giorni, dunque, spetterà domani (lunedì 13 agosto) al bluesman camerunese Roland Tchakounté sul palco alle 23. Attivo nella scena internazionale con centinaia di concerti (in USA, Canada, Vietnam, Singapore, Africa, Indonesia, Francia, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Lituania, Italia e Spagna) e con quattro album all'attivo, l'artista originario di Douala, da tempo trapiantato in Francia, si caratterizza per uno stile che mescola blues e tradizione africana (scrive in Bamiléké, la sua lingua madre), ispirato in partenza da artisti come John Lee Hooker e Ali Farka Touré. Cantante e chitarrista “portavoce della libertà”, come ama definirsi, Tchakountè è l'artista delle “anime erranti”, caratterizzato dalla capacità indiscutibile di superare imposizioni e regole compositive predefinite, sfociando in un blues del Mississippi intessuto dai suoi profondi testi africani che urlano al mondo lo stato di abbandono del suo continente nativo. Al suo fianco a Nureci ci saranno Mick Ravassat alla chitarra elettrica, Tahiry Jamiro Razanamasy al basso e Karim Bouazza alla batteria.


Il giorno dopo (martedì 14 agosto, ore 23) è il turno di una tra le più raffinate artiste della scena musicale europea, la cantante norvegese Kristin Asbjørnsen. Accompagnata da Olav Torget alle chitarre e Suntou Susso alla kora e al canto, la cantante e songwriter di Lillehammer presenta l'album "Traces Of You", uscito la scorsa primavera per la Global Oslo Music. Un disco dove risuonano tracce di musica dell'Africa occidentale, ninnananne e jazz contemporaneo del Nord Europa; canzoni come delicate percezioni di segni della vita, della presenza e dei cambiamenti dell'amore, dove la voce, le chitarre e la kora, sono creativamente intrecciati in una vibrazione calda e meditativa.

 

La notte di Ferragosto riflettori puntati, infine, alle 23 su la formazione di Seun Kuti & Egypt 80. Il trentaquattrenne musicista e cantante nigeriano, figlio più giovane della leggenda dell'afrobeat Fela Kuti, arriva al Mamma Blues con il suo nuovo album "Black Times", il quarto registrato in studio con la straordinaria orchestra creata dal padre (l'epica Africa 70), ribattezzata Egypt 80 per riflettere le origini dell'Africa nera dall'antica civiltà faraonica. Con Seun Kuti (sassofono contralto, tastiere) altri tredici musicisti: Adebowale Osunnibu e Ojo Samuel David ai sassofoni, Adedoyin Adefolarin e Oladimeji Akinyele alle trombe, le coriste e danzatrici Joy Opara e Iyabo Adeniran, David Obanyedo e Oluwagbemiga Alade alle chitarre, Kunle Justice al basso, Shina Niran Abiodun alla batteria, Kola Onasanya, Wale Toriola e Okon Iyamba alle percussioni.

 

Come da tradizione, ogni serata di Mamma Blues è introdotta alle 22 e poi chiusa intorno alla mezzanotte nel tradizionale dopo festival nei Giardini del Sottomonte, da una formazione isolana: il 13 agosto saranno di scena il progetto Malignis Cauponibus del musicista Luca Marcìa, caratterizzato da un blues in lingua sarda non convenzionale, viscerale, teatrale, sporco nei toni e nelle provocazioni, e il Bob Forte Trio, formazione di convinta matrice blues e dal solido groove, nata poco più di un anno fa per iniziativa del chitarrista e cantante cagliaritano Bob Forte (al secolo Matteo Spano), con l'esperto e poliedrico Marco Piu al basso e Pietro Frongia alla batteria. Un anno fa proprio ad agosto il trio ha anche prodotto il suo primo disco, registrato dal vivo alle antiche terme romane di Fordongianus. Martedì 14 è invece la volta del duo Don Leone, ovvero i sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra, batteria), che due anni fa hanno unito le forze e le esperienze personali, mettendo nel calderone spiritual rivisitati e stravolti, pezzi originali, ma anche cover importate da altri generi: un progetto di musica blues, cruda, elettrica e rauca. Ad aprire e chiudere la serata di Ferragosto saranno, infine, i South Sardinian Scum, band nata nel 2013 e attualmente composta da quattro musicisti uniti dalla passione per il rock'n roll più scuro, il rockabilly maniacale e lo psychobilly old school: Giampietro Guttuso alla voce, Angelo Scuderi alla chitarra, Luca Utzeri al basso e Andrea Murgia alla batteria.

 

Dal 13 al 15 agosto alle ore 18.00 i Maestri della Music Accademy di Isili impartiscono, in occasione del festival, le prime lezioni di musica (batteria, chitarra, armonica, tastiere) ai più piccoli nel laboratorio intitolato “Primi passi verso il Blues” (ingresso libero).
Nei locali del Museo del Fossile, inoltre, verrà allestito il Blues Museum, spazio nel quale si potrà visitare una piccola raccolta di materiale che ricorda la storia del Mamma Blues e del genere di matrice afroamericana.

 

I biglietti per i concerti di Roland Tchakounté (13 agosto) e di Kristin Asbjørnsen (il 14) costano 10 euro; 15 euro il biglietto per Seun Kuti & Egypt 80 (15 agosto). Costa 25 euro, invece, l'abbonamento per le tre serate di Mamma Blues. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Ingresso libero e gratuito a tutti gli appuntamenti dopo festival.

 

Per informazioni, la segreteria dell'associazione culturale Dromos risponde al numero di telefono 0783310490 e all'indirizzo di posta elettronica dromos@dromosfestival.it. Altre notizie e aggiornamenti sono disponibili sul sitowww.dromosfestival.it e alla pagina www.facebook.com/.
 
La ventesima edizione del festival Dromos è organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato al Turismo), dei Comuni interessati, della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, dell'agenzia Laore, della Cantina Contini di Cabras, del Mistral Hotel di Oristano e con la collaborazione di Rete SinisMibactCuria Arcivescovile di Oristano, Pinacoteca comunale "Carlo Contini" di Oristano, AskosArte,Centro per l'Autonomia di Oristano, Cooperativa Sociale CTR OnlusTeatro Tragodia di Mogoro, Lampalughis di San Vero Milis, associazione di promozione sociale Mariposas de SardiniaViaggieMiraggi ONLUS, Pastori in moto, compagnia teatrale BobòScianèlConsulta giovani di BauladuMusic Academy di Isili, Genadas eRadio Rada.

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