28.07.2017
Anteprima della diciannovesima edizione di Dromos domenica a Mogoro con il musicista e cantante tunisino Dhafer Youssef in concerto alle 21.30 in piazza Martiri della Libertà.
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Ghiotta anteprima, domenica (30 luglio) a Mogoro (OR), per il diciannovesimo festival Dromos: protagonista Dhafer Youssef, maestro di oud, il liuto arabo, e cantante dalla straordinaria estensione vocale, in concerto dalle 21.30 sul palcoscenico di piazza Martiri della Libertà, in una serata che si inscrive anche nel programma della cinquantaseiesima Fiera dell'Artigianato artistico della Sardegna (aperta da sabato 29 luglio al 3 settembre, tutti i giorni dalle 10 alle 21). Affiancato da Aaron Parks al pianoforte, Matt Brewer al contrabbasso e Ferenc Nemeth alla batteria, il musicista tunisino presenta il suo album più recente, uscito a settembre dello scorso anno: "Diwan Of Beauty And Odd".
Il biglietto, a dieci euro, dà anche diritto all'ingresso gratuito alla Fiera dell'Artigianato artistico sino al 4 agosto.
Quarantanove anni, nato a Teboulba, un villaggio di pescatori nella Tunisia centrale, e cresciuto a contatto con la musica e i canti tradizionali islamici, Dhafer Youssef ha cominciato a scoprire le potenzialità della sua voce fin da piccolo. Incontra il jazz a Vienna, dove si trasferisce nel 1990 e intraprende un percorso che lo porterà a elaborare una propria cifra stilistica. Già nei primi album, "Musafir" (del 1996) e "Malak" (1999), si apprezza la sua straordinaria capacità di sganciare il liuto arabo dal suo ruolo più tradizionale per connetterlo ad altri generi musicali contemporanei e di coniugare in modo originale musica araba e jazz; una miscela che si arricchisce di altri suoni e colori con l'introduzione dell'elettronica nei successivi "Electric Sufi" (2001), "Digital Prophecy" (2003) e "Divine Shadows" (2006). "Abu Nawas Rhapsody" (2010) e "Birds Requiem" segnano un ritorno ad atmosfere più acustiche e jazz nel cammino artistico ultraventennale del musicista tunisino: un percorso accompagnato e spesso condiviso con artisti di vari ambiti e provenienze musicali, come Markus Stockhausen, Paolo Fresu, Nguyen Lê, Nils Petter Molvaer, Bugge Wesseltoft, Eivind Aarset, Zakir Hussain, Tigran Hamasyan, Ballake Sissoko, tra gli altri, ma anche di due "leggende" del jazz come Herbie Hancock e Wayne Shorter in occasione dell'International Jazz Day del 2015. L'avventura artistica di Dhafer Youssef l'ha riportato nel 2016 a New York, dove aveva vissuto per alcuni anni agli esordi e dove ha registrato il suo ultimo album, "Diwan Of Beauty and Odd": una nuova, vibrante fusione di tradizione e contemporaneità, di influenze orientali e jazz.
Lunedì (31 luglio) la carovana di Dromos, che si snoda fino al 15 agosto tra Oristano e altri dieci centri della sua provincia - Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde - approda nella città capoluogo per una serata all'insegna del tema scelto per questa edizione del festival: "Prigioni", le prigioni, mentali prima che fisiche, i recinti nei quali ciascuno, più o meno consapevolmente, decide di entrare fino a rimanerne sopraffatto. Tre gli appuntamenti in agenda.
Si comincia alle 18.30 al Centro di Salute Mentale (presso Ospedale Vecchio, piazzale San Martino) di Oristano con due iniziative in contemporanea, prodotte in collaborazione con il Centro per l'Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: una è la performance "Volare", progetto d'integrazione tra arti visive e drammatiche incentrato sulla dicotomia tra prigione e libertà, isolamento e comunità possibili, solitudine e convivenza, con la preparazione artistica della cooperativa Theatre en vol; partendo dalle loro visioni, gli interpreti elaboreranno veri e propri tableau vivants, elementi di una performance che permetterà ai visitatori di esplorare e vivere nuovi mondi creati attraverso azioni sceniche e voci su una colonna sonora originale, sognante e strampalata, oltre le prigioni, sulle ali della libertà; l'altra è una mostra fotografica, "Infiniti invisibili", che si aggiunge agli eventi già previsti in omaggio al filo conduttore di Dromos: in esposizione quattordici scatti del fotografo Pierluigi Colombini dedicati alle "prigioni" che pregiudicano una vera interazione col mondo delle persone sofferenti.
Alle 20 all'Hotel Mistral2, con il taglio del nastro della mostra"Identity bodies", si dà invece il via alla sezione del festival dedicata alle arti visive. Come suggerisce il titolo, l'esposizione a cura di Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu ruota intorno al tema del corpo, luogo privilegiato del conflitto e del controllo sociale, attraverso opere degli artisti Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed e Pietro Sedda.
La diciannovesima edizione del festival Dromos è organizzata dall'omonima associazione culturale di base a Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato al Turismo), della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, dei Comuni di Oristano, Mogoro, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, dell'Unione dei comuni del Barigadu, della Cantina Contini di Cabras, e in collaborazione con l'associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi ONLUS, Tiamat Viaggi, Curia Arcivescovile di Oristano, associazione Askosarte, Rete Sinis, Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, Hotel Mistral 2 di Oristano, Centro di Salute Mentale di Oristano e Biblioteca Comunale di Oristano.
Per informazioni, la segreteria di Dromos risponde al numero di telefono 0783 31 04 90 e all'indirizzo di posta elettronica dromos@dromosfestival.it. Aggiornamenti e altre informazioni nel sito www.dromosfestival.it e alla pagina facebook del festival facebook.com/dromosfestivalsardegna.
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